CATANIA 

Catania siede sul mare, lungo la costa orientale dell'isola, alla base dell'Etna. Di probabile origine sicula, venne colonizzata attorno al 700 a.C. dai Calcidesi di Naxos, che la denominarono Katna.

Ben presto divenne una città monumentale ed illustre per avere ospitato personaggi insigni come il poeta greco Stesicoro da Imera e Senofonte, e per avere dato i natali al legislatore Caronda (VII sec. a.C.), autore di un codice di leggi, esteso ed adottato in seguito da tutte le colonie dell'isola e dalla Magna Grecia. Nel 476 a.C., venne occupata da Gerone, tiranno di Siracusa, durante il periodo di espansione del dominio dorico in Sicilia, ma Catania, rimasta legata all'influenza ionica dei Calcidesi, accettò di buon grado l'aiuto degli Ateniesi, capitanati da Alcibiade per opporsi alla politica espansionistica della dorica Siracusa.

Nel 403 Dionigi di Siracusa la prese per tradimento, la saccheggiò, ne vendette gli abitanti come schiavi e la ripopolò con mercenari campani.

Nel 263 a.C. fu presa dai Romani, che nè fecero una città decumana, ed attraversò un periodo di relativa prosperità arricchendosi di sontuosi monumenti.

Dopo la caduta dell'Impero Romano mi sotto la dominazione dei Vandali, dei Goti e degli Ostrogoti. Subentrarono in seguito i Bizantini, gli Arabi ed i Normanni. Particolare splendore acquistò sotto i Normanni, sviluppando l'attività commerciale e potenziando il suo porto. Purtroppo nel 1169 fu quasi distrutta da un terremoto che provocò strage indicibile nelle popolazioni e nei suoi monumenti. L'assedio di Enrico VI di Svevia, nel 1194, apportò nuove sciagure alla città, la quale risorse a nuova vita sotto la dominazione degli Aragonesi, i quali la abbellirono e la fornirono dell'Università-Siculorum Gimnasium, sotto Alfonso il Magnanimo, nel 1434.

Dal 1669 al 1697 altre sciagure si abbatterono su Catania. Due spaventose eruzioni dell'Etna e un terremoto la rasero al suolo. Nel XVIII secolo la città venne ricostruita e acquistò un nuovo volto.

Catania partecipò a tutti i moti ed alla rivoluzione per la conquista della libertà e dell'indipendenza. Nel 1837 ebbe i primi martiri; infatti nove degli insorti furono fucilati dai Borboni sullo spiazzale della stazione, che, in memoria di essi, è intitolato "Piazza dei Martiri. Il 31 maggio 1860, dopo la liberazione di Palermo da parte di Garibaldi, la città insorse, mettendo in fuga in Borboni.

Catania ha nobili tradizioni di cultura ed ebbe anch'essa periodi di magnificenza e di prosperità attestano il suo splendore gli avanzi dei monumenti antichi, greci e romani, quali il teatro greco, l'anfiteatro romano, le terme, il foro, gli acquedotti.

Molti monumenti antichi sono scomparsi e così anche molti del periodo medioevale, a causa delle calamità naturali.

La città offre un'ottima ricezione alberghiera e turistica con vasta rete di ristoranti e negozi per lo shopping.

La provincia confina con quella di Messina, di Enna, di Caltanissetta, di Ragusa, di Siracusa e ad oriente con il Mare Jonio.

La sua economia agricola e basata principalmente sulla agrumicultura e viticultura, mentre l'attività commerciale fa di Catania la "Milano del Sud". Il commercio attivato attraverso la ferrovia, il porto che ha assunto un ruolo di primo piano, e le moderne autostrade che la collegano velocemente a tutti i centri della Sicilia. La sua economia ha avuto anche notevole decollo dall'insediamento di parecchie industrie chimiche, conserviere, farmaceutiche, meccaniche, siderurgiche, di cementifici e dei derivati agrumari e dell'olio. Rinomate sono le fabbriche di strumenti musicali ed a corda.

Il territorio della provincia e caratterizzato a Nord dalla presenza suggestiva dell'Etna, che incombe, minaccioso e prodigo al tempo stesso, sui paesi circostanti e dalla Piana di Catania, la più estesa pianura della Sicilia, che si estende per circa 500 Kmq. Detta pianura è attraversata dai fiumi Dittaino, Simeto, Gornalunga e da altre fiumare.

La provincia comprende i seguenti comuni:

Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci Bonaccorsi, Acireale, Aci Sant'Antonio, Aci Trezza, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Calatabiano, Caltagirone, CampoRotondo Etneo, Castel di ludica, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Grammichele, Licodia Eubea, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Mascalucia, Militello in Vai di Catania, Milo, Mineo, Mirabbella Imbaccari, Misterbianco, Motta Sant'Anastasia, Nicolosi, Nunziata, Palagonia, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Ramacca, Randazzo, Riposto, San Cono, San Gregorio di Catania, San Michele di Ganzaria, San Pietro Carenza, Sant'Agata li Battiati, Sant'A]fio, San Giovanni la Punta, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Scordia, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Vizzini, Zafferana Etnea.

La storia dei paesi e' prevalentemente legata alle alterne vicende delle dominazioni, che si sono succedute e alle famiglie che reggevano il feudo e il potere.

Urbanisticamente la città presenta una struttura settecentesca secondo il progetto formulato dal luogotenente Giuseppe Lanza, duca di Camastra. Il suo centro storico presenta monumenti, palazzi e chiese, che rivelano lo stile barocco che nel settecento primeggiava nell'architettura. infatti, i palazzi Biscari, Massa, Pardo, Cutelli, il Municipio e le chiese della Badia, di S. Agata, di Santa Chiara, di San Giuliano, di S.Benedetto, della Colleggiata oltre che del Duomo, sono una testimonianza ancora viva e magnifica.

Il Duomo è il più importante monumento della città, ed è dedicato alla patrona di Catania S. Agata, martirizzata nel 251 d.C. L'edificio fu costruito nel 1090 sotto Ruggero il Normanno, ma rinnovato nel 1169 ed infine ricostruito, dopo la distruzione avvenuta a seguito del terremoto del 1693, su progetto dell'architetto G.B. Vaccarini. Presenta una facciata sviluppata in senso longitudinale, in cui gli elementi decorativi del barocco danno una grazia all'imponente mole dello edificio.

L'interno conserva ancora le absidi e una parte del transetto, originarie della costruzione medioevale. E' considerato il Pantheon della città, perché oltre a custodire le reliquie ed il tesoro di S. Agata, custodisce le spoglie di Vincenzo Bellini, nonchè il sarcofago della regina Costanza, moglie di Federico III, del XIV sec. e il sepolcro, in marmo dorato, del Vicerè Ferdinando d'Acuna.

Nella piazza del Duomo grandeggia la "Fontana dell'Elefante", detta popolarmente del "Liotru". Tale fontana è l'emblema della città e vuole simboleggiare tre civiltà: la punica, dall'elefante, in pietra nera, che i catanesi hanno adottato come stemma, per avere respinto i Cartaginesi; l'egizia, dall'obelisco che, trasportato qui al tempo delle Crociate, viene dalla terra dei Faraoni, e ne parla con i geroglifici che vi sono scolpiti; e da ultimo la cristiana, dal globo, dalle palme, dall'Epigrafe angelica e dalla Croce che lo incoronano. Tutta la composizione poggia su piedistallo marmoreo, opera dell'architetto G.B. Vaccarini, con due vaschette laterali e putti marmorei, che danno un tono ornamentale a tutto l'insieme.
 
 

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